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Smart Working: tema di ampio confronto

Vogliamo raccogliere punti di vista a riguardo del tema, e fornire una visione pragmatica per una riflessione consapevole.

Autore: 
Larix
Data: 
November 9, 2020
Tempo di lettura: 
5 minuti

Preludio

In questo periodo emergenziale, sovente utilizziamo il concetto di “Smart Working”sia nella comunicazione sociale sia nella nostra operatività quotidiana. A volte, involontariamente, traduciamo smart working in lavoro agile, telelavoro, flexible working, remote working, home working, activity based working, …

E’utile, pertanto, conoscere i vari punti di vista presenti in letteratura e scegliere quello che risulta più sostenibile e confacente alla propria Organizzazione.

Alcuni Punti di Vista Italiani

L' Accademia della Crusca (Comunicato stampa n.3del 1° febbraio 2016, Accogliamo con piacere il“lavoro agile”) sostenne:In Italia si sta lavorando, appunto, a un disegno di legge sullo “smart working”, tema a cui si è dedicato il giuslavorista Maurizio Del Conte. Secondo tale fonte “si tratta di una nuova forma di tele-lavoro che permetterà ai dipendenti di svolgere la loro attività in modo più flessibile, ad esempio dalle loro case, per via telematica. Noi riteniamo che l’italiano “lavoro agile” sia un perfetto equivalente, con il vantaggio della maggiore trasparenza.”

LaCamera dei Deputati definisce (Disposizioni per la promozione dello smart working) "Con il termine smart working (o lavoro agile)non si intende una tipologia contrattuale autonoma ma ci si riferisce ad una particolare modalità di lavoro consistente in una prestazione di lavoro subordinato che si svolge al di fuori dei locali aziendali, basata su una flessibilità di orari e di sede, caratterizzata principalmente da una maggiore utilizzazione degli strumenti informatici e telematici e delle possibilità tecnologiche esistenti, nonché dall'assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti al di fuori dei locali aziendali."

La legge81/2017  recita “…allo scopo di incrementare la competitività̀ e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, promuovono il lavoro agile quale modalità̀ di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività̀ lavorativa …”

Alcuni Punti di Vista Internazionali

Il ParlamentoEuropeo con la risoluzione del 13/9/2016 considera: il “lavoro agile", un approccio all'organizzazione del lavoro basato su una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, che non richiede necessariamente al lavoratore di essere presente sul posto di lavoro o in un altro luogo predeterminato e gli consente di gestire il proprio orario di lavoro, garantendo comunque il rispetto del limite massimo di ore lavorative giornaliere e settimanali stabilito dalla legge e dai contratti collettivi; sottolinea pertanto il potenziale offerto dal lavoro agile ai fini di un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale, in particolare per i genitori che si reinseriscono o si immettono nel mercato del lavoro dopo il congedo di maternità o parentale; si oppone tuttavia alla transizione da una cultura della presenza fisica a una cultura della disponibilità permanente; invita laCommissione, gli Stati membri e le parti sociali, in sede di elaborazione delle politiche in materia di lavoro agile, a garantire che esse non impongano un onere supplementare ai lavoratori, bensì rafforzino un sano equilibrio tra vita privata e vita professionale e aumentino il benessere dei lavoratori; sottolinea la necessità di concentrarsi sul conseguimento di obiettivi occupazionali al fine di scongiurare l'abuso di queste nuove forme di lavoro; invita gli Stati membri a promuovere il potenziale offerto da tecnologie quali i dati digitali, internet ad alta velocità, la tecnologia audio e video per l' organizzazione del (tele)lavoro agile.

Il CIPD nelle sue ricerche su smart & agile working, offre una interpretazione di smart working secondo la quale lo stesso è "Un approccio all'organizzazione del lavoro che mira a promuovere una maggiore efficienza ed efficacia nel raggiungimento dei risultati di lavoro attraverso una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, in parallelo con l'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro per i dipendenti (CIPD 2008)”

Secondo il CIPD, lo “Smart Working” è caratterizzato dalla presenza di:  

  • Alto grado di delega e autonomia
  • Cultura di empowerment
  • Dimensione virtuale della presenza nel team / GdL
  • Check list degli indicatori basati sul risultato
  • Flessibilità del luogo di lavoro e anche nelle ore  
  • Lavoro fisico flessibile
  • Condizione ambientale che agevoli la collaborazione
  • Rapporto di lavoro ad alta fiducia
  • Allineamento della soluzione smart working con gli obiettivi aziendali, per  creare una"tripla vittoria" per l'organizzazione, i dipendenti ed i Clienti
  • ..

Punto di vista Pragmatico

"Lo scopo principale della modalità “Smart Working” è potenziare le performance ed efficientare la produttività dell’Organizzazione con un focus bifocale centrato su:

  • l’ottimizzazione e l’empowering del contesto del lavoro operativo
  • i processi valoriali, motivazionali e di dinamic mindset building per i workers
  • ..

Per attuare i processi di“Smart Working” è essenziale elaborare e gestire “almeno” cinque aree:

  • Condividere i valori etici e manageriali
  • Gestire le “peak performance” practice
  • Innovare il contesto operativo e fisico del lavoro
  • Responsabilizzare sulla dinamica work life balance
  • Apportare innovazione tecnologica
  • ...

La gestione di queste cinque aree, e l'impatto organizzato delle operation in ogni area, facilita l’Organizzazione nell’essere"smart".
Tutto ciò svela la motivazione della definizione “Smart Working”.

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